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Imágenes de José de Anchieta

Dipinto anonimo del Seicento, probabilmente il più antico esistente dell’Anchieta. La sua figura non ancora abbellita, in modo particolare la deformazione alla schiena, corrisponde perfettamente alla descrizione data dal primo biografo Simão de Vasconcelos. (Olio su cedro; © collegio “São Luís”, São Paolo).

Dipinto anonimo, probabilmente risalente alla metà del Settecento, dal titolo: “Ven. P. Ioseph de Anchieta / Brasiliae Apostolus / Novi Orbis / thaumaturgus”. Sembra che la base dell’opera siano stati i ritratti antichi, però i forti ritocchi non hanno conservato molto del volto originale del venerabile. Questo ritratto, nel Novecento, è diventato classico. (Olio su tela; © “Museu Paulista”, São Paulo.)

Incisione fatta da Juan Laureano per il libro Compendio de la vida de el Apóstol de el Brasil, nuevo taumaturgo y grande obrador de maravillas, V.P. José de Anchieta …, pubblicato a Jerez (Andalusia) nel 1677. È il primo ritratto che introduce il motivo mariano nell’iconografia del servo di Dio; della sua fisionomia invece – volto glabro e magro, naso aquilino, pettinatura semplice con tonsura – si può soltanto dire che essa non contraddice quella degli antichi ritratti brasiliani.

Incisione fatta da Carlo Grandi (attivo a Roma nel 1750-1755) per il libro di Longaro degli Oddi SJ, Vita del Venerabile Servo di Dio P. Giuseppe Anchieta della Compagnia di Gesù, detto l’apostolo del Brasile …, pubblicato a Roma nel 1758. Il venerabile è raffigurato con i soliti animali selvaggi; nello sfondo lo si vede sulle colline mentre battezza gli indigeni e sul lago intento a chiamare lo stormo d’uccelli. (© Postulazione generale della Compagnia di Gesù.)

Cromolitografia dell’incisione del Coppa (no. 17), fatta dalla nota casa editrice Benziger & Co. (Einsiedeln, Svizzera) e molto divulgata in vari formati nei decenni intorno al 1900. (© Postulazione generale della Compagnia di Gesù.)

La statua di bronzo “Anchieta che catechizza Bartira”, opera di Antonio Eduardo Sá, è una delle quattro sculture angolari poste sulla base marmorea del grande monumento al maresciallo Floriano Peixoto, ubicato nell’omonima piazza a Rio de Janeiro, dove è stato inaugurato nel 1910. Il gesuita rappresenta l’evangelizzatore del paese, tra altre sculture che simbolizzano la popolazione indigena, i colonizzatori portoghesi e gli allora schiavi africani.

Monumento dell’Anchieta a Reritiba davanti alla casa dove morì nel 1597; ora la casa fa parte del santuario dedicato al beato, mentre la città con legge statale del 30 dicembre 1921 è stata rinominata “Anchieta”, in onore del venerabile. Il monumento è dell’anno dopo, 1922, primo centenario dell’indipendenza del Brasile, ed è stato realizzato dallo scultore udinese Giuseppe Rosada, che dal 1915 lavora a Campinas (SP). I tre bassorilievi sulla colonna illustrano eventi della vita del gesuita, per es. il battesimo degli indigeni.

Parimenti nel 1922, il presidente dello Stato di São Paulo offrì ai viaggiatori il “Caminho do Mar”. Questo antico cammino, che collegava il litorale con l’altopiano, fu marcato da monumenti che ricordano la storia dello Stato. Su uno dei pannelli di “azulejos” si vede Anchieta che predica il Vangelo agli indigeni presenta una scena più pacifica. Nel 1981, quando la croce fu trasferita a causa della riurbanizzazione, gli originali “azulejos” dell’artista e storico paulista José Wasth Rodrigues (1891-1957), ormai scoloriti, furono sostituiti da copie fatte dal ceramista Gerardo Garaba. (Foto: © Carlos David Neyra, 2012.)

Tra le quasi 700 opere del pittore e cronista Benedito Calixto de Jesus (1853-1927), uno dei più grandi esponenti della pittura brasiliana dell’inizio del Novecento, varie sono dedicate a José de Anchieta. Alcune raccontano la sua storia, come quella grande del 1901: “Il poema alla Vergine Maria”, 1901. (Olio su tela; © Collegio “São Luis”, São Paulo).

Dettaglio della statua di bronzo di padre de Anchieta in cammino, nella Praça Narciso de Andrade ad Itanhaém (SP), un’opera del 1945 di Luiz Morrone (1906-1998), uno dei più prolifici scultori del Brasile. La sua attuale ubicazione data dal 1998, dopo l’urbanizzazione della piazza.

Per il quarto centenario della fondazione di São Paulo (1954), fu eretta nella Praça da Sé una grande statua di bronzo, su un piedistallo di granito: “Padre José de Anchieta S.J., Apostolo do Brasil”, scolpita dall’artista italiano Heitor Usai, giunto in Brasile nel 1927. (Fotografia: © Percival Tirapelli, 2007/2013.)

Nel 1960, il governo brasiliano regalò al popolo di Tenerife, luogo natale di Anchieta, una statua di lui, realizzata a São Paulo dall’artista italo-brasiliano Bruno Giorgi (1905-1993) ed installata a San Cristóbal de La Laguna, dove appunto è nato José. Lo stesso artista scelse il luogo dove collocare la statua, all’ingresso della città, e raffigurò il gesuita canarino che cammina verso il mare, ma con la testa girata verso Santa Cruz: “È stato il suo ultimo sguardo alla città, dove nacque”. Con la mano alzata in benedizione e un saluto d’addio egli si muove con passi sicuri verso Coimbra e poi il Brasile.

Nel 1982, in commemorazione della beatificazione di José de Anchieta, il pittore friulano Giuseppe Ciotti (1898-1991) fece per il Collegio Pio Brasiliano a Roma un ritratto in cui egli riprese vari motivi iconografici classici: l’apostolo, il taumaturgo, il devoto della Madonna, il poeta. In fondo si vede pure l’antica residenza, ora santuario, dove morì il beato.

. Icona del beato José de Anchieta, opera del fratello Charles de São Gregorio Magno nel 2002.

Due panelli di “azulejos” di Cláudio Pastro nel Pátio do Colégio (2009), al centro di São Paulo, che raccontano la storia del santo, con ben noti episodi come la composizione del poema alla Vergine sulla spiaggia di Iperoig e anche quello dello stormo di uccelli che adombrarono Anchieta ed i suoi compagni nella barca.

Due panelli di “azulejos” di Cláudio Pastro nel Pátio do Colégio (2009), al centro di São Paulo, che raccontano la storia del santo, con ben noti episodi come la composizione del poema alla Vergine sulla spiaggia di Iperoig e anche quello dello stormo di uccelli che adombrarono Anchieta ed i suoi compagni nella barca.

San José de Anchieta, patrono dei catechisti brasiliani: immagine in stile manga, realizzata dallo Studio Ebi a Brescia (Italia) alcuni giorni prima della canonizzazione. (© Paolo Linetti).

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